Alone in my mind

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    Titolo: Alone in my mind
    Licantropo scelto: Leah Clearwater
    Personaggi: Leah Clearwater, Seth Clearwater, Sam Uley
    Breve trama: Il dolore di una giovane donne che viene abbandonata insipiegabilmente dal suo ragazzo, amplificato da qualcosa di nuovo, qualcosa di dilaniante che le sta inevitabilmente per accadere. Dovrà trovarsi faccia a faccia con Sam e con il fatto di dover condividere con lui ogni pensiero.
    Link a video di youtube: www.youtube.com/watch?v=ccZgxmxm32k



    Alone in my mind





    “Amore, dai vieni qui… guarda che non ho ancora finito!”.
    “Sarà meglio che tu la smetta subito… lo sai che quando mi arrabbio sono pericolosa”.


    Strizzai gli occhi. Sentivo quelle voci più forti che mai.
    Sentivo quelle sensazioni vive, riecheggiare tra le pareti del mio cuore martoriato.
    Quanto era passato, un anno… forse due, dieci, cento, mille!

    “Sei uno stupido! Sai bene che l’acqua è gelida… non vorrai farmi prendere un malanno?”.
    “Certo che no, piccola! E poi, ci sono io a riscaldarti!”.


    Come era possibile riuscire a vedere così nitidamente una scena davanti ai propri occhi?
    Come era possibile sentire chiaramente le voci passate, sbattere contro le pareti della propria testa? Tra i propri ricordi?

    “Sei bellissima lo sai? Anche quando fai la brontolona! Adoro queste piccole rughe che ti si formano sulla fronte”.
    “E’ inutile che fai il ruffiano. Non dimentico così facilmente e non basteranno un paio di complimenti per farmi desistere”.
    “Sei sempre più adorabile invece!”.


    Ecco, il momento peggiore. Il ricordo più atroce! Le sue labbra calde sulle mie…
    Come se stessi guardando un film e sul momento più bello, il dvd si intoppa lasciandomi con l’amaro in bocca.
    Probabilmente… era meglio così!

    “Ti amo!”.
    “Io qualcosa di più”.


    Toccavo con le dita la sua superficie liscia, come a sottolineare il fatto che quello fosse l’unico oggetto in grado di contenere una cosa così perfetta come l’amore.
    Più la osservavo… più mi osservavo e più mi rendevo conto che quella lì non ero io.
    Non ero più io!
    La mia vecchia me era sepolta da un pezzo. Da quanto? Un anno, due, cento, mille!
    Quel connubio di felicità, interrotto da qualcosa che non mi era dato sapere.
    Mi sentivo così sola, mi sentivo così alienata da quella vita e da quella gente…non mi era dato sapere perché il mio cuore doveva sanguinare in quel modo!

    “Ma che stai dicendo? Che significa… non, non capisco”.
    “Non devi piangere… tu non c’entri. E’ complicato”.
    “Non ha senso… mi devi almeno una spiegazione. Non puoi lasciarmi così!”.
    “Ti prego… io non ho smesso di amarti”.
    “E allora, qual è il punto? N-non riesco a capire”.
    “Mi dispiace! Odiami, odiami con tutta te stessa se questo ti aiuterà ad andare avanti ma, da oggi in poi ti prego, smetti di versare lacrime per me!”.


    Te l’avevo promesso, lo avevo promesso a me stessa… ma era difficile!
    Era doloroso, faceva male e io volevo solo scappare dalla mia esistenza.
    Sembrava che le lacrime amare che versavo incessantemente, fossero l’unico mezzo per riuscire a sopravvivere. Avrei voluto tanto mantenere la promessa, ma non ci riuscivo.
    Ancora una volta, presi ad inondare quel piccolo foglio lucido e doloroso di lacrime, ancora una volta lo portavo al viso per avere la sciocca illusione di tornare a quel momento, di tornare a quella vita. Avevo la fronte che bruciava e le lacrime avevano portato con se un grosso dolore fisico. Mi sentivo morire e più mi guardavo, più vedevo com’ero una volta e più le mie ossa scricchiolavano e dolevano.
    Che cosa mi succedeva? Stavo letteralmente morendo… sì, probabilmente era giunta la mia ora.
    Ridicolo! Una ragazza di diciannove anni che muore di crepacuore, il dolore le si era trasformato in qualcosa di fisico e reale ed era morta!
    Ma che dici Leah, hai solo una banalissima influenza!
    Probabile, ma faceva male e unito al sangue che sgorgava dalle ferite del mio cuore, mi stava ammazzando lentamente.
    Mi stesi sul letto della mia camera, rannicchiata su un fianco per cercare di alleviare il dolore che cresceva sempre di più. Cercavo di sostenere il mio corpo che urlava con le braccia, avvolgendole intorno ad esso ma sembrava essere tutto inutile.
    Ma che diavolo mi stava succedendo? Mi sentivo letteralmente scoppiare e avevo paura che la mia pelle si sarebbe dilaniata da un momento all’altro.
    A distogliermi momentaneamente da quel dolore, sentii dei passi pesanti avvicinarsi alla porta della mia camera. La nostra casa era così piccola.
    Il rumore dei passi era cessato per lasciare il posto a quello delle nocche pesanti di mia madre, mio fratello o di mio padre sbattere contro il legno della porta.
    Non riuscii a elaborare nessun suono, non avevo la forza… le lacrime erano pesanti, il dolore era atroce!
    “Leah, che hai? Non stai bene?”.
    Mio fratello Seth, sempre così premuroso. Anche quando non meritavo nessun buon trattamento.
    Non avevo idea di cosa mi succedesse e non riuscivo a pensare. Era troppo doloroso!
    “N-niente Seth…”.
    Sentii una sua mano calda poggiarsi sulla mia spalla. Sobbalzai.
    “Caspita, sei bollente… hai la febbre!”, disse convinto. Anche lui era caldo, ma non quanto me.
    Forse girava un virus e ci aveva colpiti entrambi.
    Mi rigirai dall’altra parte del letto a fatica e, nel farlo, la cosa più preziosa che avevo, ciò che conteneva ancora il mio amore scivolò via. Cercai di afferrarla, ma Seth fu più veloce… lui non stava scoppiando come me.
    Afferrò con le sue mani troppo grosse per la sua età, il foglio lucido e liscio prima che toccasse il pavimento. Rigirai il capo dall’altra parte cercando di evitare il suo sguardo.
    “M-ma, Leah…”, sibilò. “Dovresti smetterla con questa foto, adesso lui sta con Emily!”, tuonò quasi arrabbiato.
    “Fatti gli affari tuoi, nessuno ha chiesto la tua opinione!”.
    Pronunciando quelle parole ebbi un rantolo. Le mie ossa continuavano a scricchiolare, mi sentivo come una vecchia signora che non è più in grado di muoversi, ma non volevo darlo e vedere a mio fratello. Secondo lui, ero esagerata e dovevo lasciare in pace Sam.
    “Sei una pazza maniaca Leah, un giorno o l’altro Emily si stuferà della tua ossessione”.
    Emily mi considerava una pazza ossessionata, e Seth le dava ragione. Lei mi aveva rubato l’amore della mia vita, e mio fratello prendeva le sue parti!
    Mi alzai noncurante del mio corpo che scalpitava e mi posizionai dritta di fronte a lui.
    “Tu non sai niente, tu non capisci… nessuno capisce! Emily dovrebbe pensare a ciò che ha fatto e non alla mia “ossessione” per Sam”, Tuonai infuriata.
    “Tu sei egoista, non capisci che Sam la ama e cerchi in tutti i modi di rovinar loro l’esistenza. Se davvero lo amassi, dovresti lasciarlo libero”, mi rinfacciò lui, arrabbiato quasi quanto me.
    Era la prima volta che reagivamo così l’uno contro l’altro, lui aveva la mascella contratta per la tensione e io… io stavo, ringhiando?
    “Dillo di nuovo Seth, di’ ancora che sono un’egoista!”, sibilai a denti stretti, a un centimetro dal suo viso. Un inspiegabile calore bruciante mi invase interamente, lo percepivo in ogni centimetro della mia pelle dolorante. Era come se dentro di me, avessi una camera magmatica colma di lava che stava lentamente risalendo in superficie, strattonando e lacerando al suo passaggio le pareti del mio corpo. Cominciai a tremare convulsivamente, sotto gli occhi rabbiosi di Seth.
    “Sei un’egoista Leah!”, aggiunse mormorando, per provocarmi ancora di più.
    Fu in un istante che vidi rosso. Vedevo con gli occhi della rabbia e mentre continuavo a vibrare come una corda di violino tesa all’ennesima potenza, indietreggiai pesantemente.
    Ma, mentre il mio cervello cercava di farmi muovere in direzione della finestra della mia camera, qualcosa dentro di me ebbe la meglio. Qualcosa di selvaggio e irrazionale!
    Sentii la mia pelle squarciarsi letteralmente, aprendo un varco tra me e quella strana cosa che sentivo dentro.
    Scoppiai!
    Saltai con un balzo la finestra della mia camera e atterrai sull’erba morbida del nostro giardino. Mi voltai in direzione di casa dove c’era Seth ma sgranai gli occhi quando vidi che, al suo posto, c’era un grosso lupo color sabbia. Cercai di chiamarlo, di avvertirlo del pericolo, ma dalla mia gola fuoriuscii soltanto un profondo ululato.
    Il mio cuore cominciò a battere all’impazzata, abbassai la testa e riuscii a vedere solo due grosse zampe grigie.
    Ma che diavolo è successo?
    Leah?, fece una voce nella mia testa. La riconoscevo, era la voce di mio fratello!
    Seth, ma che sta succedendo? Sono, s-sono un l-lupo?
    , pensai a mia volta, balbettando.
    Leah?. Una terza voce si unì al nostro smarrimento.
    Avevo sentito tante volte quella voce nella mia testa, l’avevo sognata tante volte ma, in quel momento, la sentii incredibilmente reale e vicina.
    Leah, rispondimi!, insisteva la sua voce. Non la stavo affatto immaginando.
    Sam?, azzardai titubante. Forse ero impazzita, forse la febbre era più alta di quanto pensassi.
    Ma com’è possibile, tu… ti sei trasformata?, esordì la voce di Sam.
    Ma che diavolo stava dicendo? O meglio, cosa elaborava il mio cervello delirante per la febbre.
    Eppure, mi sentivo magnificamente. Fisicamente almeno!
    Leah, sta tranquilla. Ormai sei parte del mio branco… sei una di noi adesso.
    Ma che significa? Io sto delirando per la febbre, io…

    No! Tu sei un licantropo… proprio come me! Non immaginavo che anche tu ti saresti trasformata.
    Non è possibile, mormorai flebilmente.
    Lo so, ma è così. D’ora in avanti, tutto cambierà.
    Lo sentivo chiaramente, sentivo la sua voce che tanto amavo.
    Ma perché sei nella mia testa, Sam che scherzo è questo.
    Leah, noi comunichiamo in questo modo, per coordinarci. Devi stare calma, o non riuscirai a ritrasformarti e io non potrò spiegarti tutto.
    Ma cosa stava dicendo? I miei pensieri in bella mostra… non era reale, non poteva esserlo.
    Sam, tu puoi leggere i miei pensieri?, biascicai interdetta.
    Io… io… si Leah. P-posso leggerti nella mente quando sei un lupo. Concluse sospirando.
    Non mi importava nulla di ciò che ero diventata, non mi importava se ero entrata a far parte di un branco di lupi e non mi importava di cercare di trovare una spiegazione razionale a tutto quello che stava accadendo!Non pensai a mia madre, a mio padre o a Seth che in quel momento stava attraversando la stessa strada a me destinata. Non mi importava più nulla!
    Se credevo di aver vissuto i momenti peggiori della mia vita nel momento esatto in cui Sam mi aveva abbandonata bè, in quel preciso istante dovetti ricredermi.
    Mi sentivo in trappola, era in trappola dei miei stessi pensieri e probabilmente ero condannata all’eternità. Lentamente, grosse lacrime cominiarono a rigarmi il muso grigio. Non m’importava cosa fossi diventata, non m’importava più nulla della mia vita.
    Era finita.
    Leah coraggio, non sei più sola, mormorò la sua voce nella mia testa.
    Ti sbagli Sam, lo sono. Ora, più che mai.
    Abbassai il capo e, infrangendo ancora la promessa fatta, piansi.
     
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  2. darkmoon96
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    ...Wow...

    Bellissima ,emozionante!!
    *gongola per seth e cerca di tenere un certo contegno*
    Perfetta...e..basta non riesco a commentare cmq è superba brava u.u
     
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  3. Faffina
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    Dackotaaa!!! ^^
    Eccomi qui con l'ennesimo commento ^^ finirò mai le parole per lodare la tua ff?? hihi.. no, credo di no!!
    Il carattere della tua Leah corrisponde in tutto e per tutto a quella della Meyer, eppure nella tua one shot mi risulta più sopportabile ^^ Tanto da spingermi a votarla :-) Lo sai che il tuo stile mi cattura sempre..
    E poi la confusione di Leah quando scopre di essere un lupo è perfetta.. Mi sembrava di sentire la sua angoscia quando ha scoperto che i lupi si possono leggere nella mente a vicenda.. E il peggio doveva ancora venire!! Non so come abbia fatto per tutto il tempo che è seguito a sopportare questa situazione..
    La tua storia mi è piaciuta perchè non si limitava a descrivere il momento della trasformazione, ma ha descritto tutto quel che c'era dietro!
    Bravissima!
    un bacio
    faf
     
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  4. kyonkichi
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    Personalmente ho amato questa one-shot... Leah caratterialmente non mi è mai piaciuta, ma la sua tragedia personale è molto vicina (se non forse peggio) a quella di Jacob e mi ha veramente impressionata!
    In questa ff emerge ogni cosa, Mari come sempre ti sei dimostrata una scrittrice attenta, acuta, intelligente e ovviamente dotata!
     
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  5. vikycullen
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    Mammina quanto piango! Ancora...
    Leah... la mia Leah... dio com'è difficile e mi ritrovo nei suoi panni.
    Ora più che mai...
    CITAZIONE
    Ti sbagli Sam, lo sono. Ora, più che mai.

    Leah... :cry:
    Scusa ma non ho parole.
    Bellissima, questo sì!
     
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  6. Elena32
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    Ciao, è bellissima. Io adoro LEAH e hai centrato apieno uno dei suoi più grandi problemi: la solitudine. Anche io penso che Sam dentro ami ancora LEAH. Il suo amore per lei non è stato cancellato, ma l'imprinting purtroppo è più forte. Ma io non riesco avedere amore in quella cosa, solo un sentimento fittizzio. A farne le spese però è solo LEAH. Lei è sola perché nessuno comprende appieno il suo dolore, nemmeno la famiglia.
     
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5 replies since 26/7/2010, 13:08   241 views
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